MOONWALKER: welcome to the uncanny valley
Amici, con Moonwalker è con estremo piacere e ammirazione che vi presento l’ego sconfinato di Michael Jackson. Il film, francamente, credo sia solo un dettaglio secondario.
Michael Jackson manca. Sì, la sua musica si trova ancora ovunque e i suoi video saranno comunque ricordati per sempre, ma lui manca.
Il suo Moonwalker è una pessima scusa per fare un film e un palese trip del suo ego. Se vogliamo dirla tutta non è un vero film ma una recondita confessione che chiarisce una volta per tutte quel vecchio discorso che Michael faceva riguardo al voler essere lasciato solo, e ci fa capire che era solo una grandissima balla.
Al netto delle riflessioni personali, però, quello che sembra Moonwalker è solo una serie di video musicali di Michael Jackson cuciti insieme. Potreste pensare che sia una specie di documentario interessante o una piccola compilation dei momenti più belli della sua carriera, giusto?
No. Non è così.
Stiamo praticamente guardando il canale YouTube di Michael Jackson quando YouTube non esisteva ancora.

Quando c’è la simpatia…
Intendiamoci, nessun vero film è ancora iniziato, per la prima decina di minuti stiamo ancora attraversando quella che sembra essere la sequenza pre-titolo più lunga della storia del cinema. «Sicuramente», pensa erroneamente lo spettatore, « tra qualche istante comincerà qualcosa che assomigli a una trama ». Invece, (ridacchia il film), arrivano altri due video musicali!
Fate conto che dopo circa 20 minuti iniziano gli effetti stop motion e un cortometraggio in cui Michael viene aiutato a fuggire da un coniglio magico. Durante l’inseguimento, usando il potere della claymation, MJ si traveste da ogni genere di cosa, dopodiché vediamo un video musicale ambientato sulla canzone ironicamente chiamata “Leave Me Alone”. La canzone, appunto, il cui significato contraddice la ragione d’essere del film.
Insomma, Moonwalker racconta una storia inspiegabile che sembra coinvolgere il rapimento di bambini, lo spaccio di droga, i poteri extraterrestri di Michael Jackson Transformer, e una banda di gangster guidata da Joe Pesci. So già che adesso tutti voi state leggendo e facendo le faccette roteando gli occhi, quindi non aggiungerò niente ma vi farò notare che nonostante questo segmento sia completamente insensato nell’economia di un film di per sé insensato, alla fine ha dato vita al video musicale di “Smooth Criminal” che è indiscutibilmente meraviglioso così come la canzone, e rimane uno dei mie preferiti di Michael Jackson. Peccato che il film continui ancora e non colga l’occasione per finire lì, ovvero, al top.
Il punto è che Moonwalker, con tutto il bene che gli si può volere, si qualifica a malapena come un film. La parte effettiva della trama copre solo una quarantina di minuti della sua ora e mezza e anche quella ha un video musicale abbastanza lungo incuneato proprio nel mezzo ( quello di Smooth Criminal ).
Il film inizia con un videoclip composto principalmente da filmati di concerti per Man in the Mirror, quindi passa a uno montaggio di tutte le sue canzoni popolari a partire dai tempi dei Jackson 5 fino all’album Bad. Quindi entra in una parodia video musicale di Bad stesso, rifacendolo di sana pianta con dei bambini. Considerando che qualche anno dopo Jackson avrà un rapporto controverso con la frequentazione dei giovanissimi, nel 2022 questa cosa induce nello spettatore idee che possono essere inquietanti o involontariamente divertenti a seconda di come le si voglia considerare. Si passa quindi a un video in claymation con MJ nei panni di un coniglio alla Bugs Bunny che viene inseguito da alcuni fan dall’aspetto weirdo (anche loro in claymation) e accadono alcune gag tipo come nei cartoni Looney Tunes prima che parta un balletto tra il coniglio e lo stesso Michael. Alla fine si passa ad un altro video musicale per la canzone “Leave me Alone” ( molto bello, devo dire ).
Ora, dovete sapere che non sono mai stato un grandissimo fan di Jackson, mi piace come balla, come si muove sul palco, i suoi video, il suo stile, e in genere la sua musica non mi dispiace per niente. Questo almeno fino a Scream, dopo l’ho proprio perso dal radar e, sì, quando ho saputo della sua morte mi è dispiaciuto moltissimo, ma qui purtroppo siamo arrivati al punto in cui bisogna tirare le somme.
Artisticamente parlando, Moonwalker è in ogni modo uno spettacolo per gli occhi, ripropone con successo le coreografie e lo stile che impregnano i video musicali di Michael Jackson fondendo con successo le immagini dell’era MTV degli anni ’80 con un Frankie LiDeo ( Joe pesci ) impazzito e drogato. Il film si presenta come uno strano ibrido stilistico che indubbiamente colpisce lo spettatore ( riesce a colpirlo anche adesso, figuriamoci negli anni ’80 ) ed è comprensibile perché ancora oggi esista uno zoccolo duro di fan che lo consideri un cult, ma sebbene alcune immagini siano eleganti, molti effetti speciali e animazioni sono invecchiati malissimo, al che c’è da chiedersi come sarebbe stato Moonwalker se fosse stato rilasciato cinque anni dopo, durante il boom della CGI degli anni ’90; forse sarebbe stato abbastanza avanzato da resistere alla prova del tempo per quanto riguarda proprio la CGI? Mah. Chi lo sa?

Michael Weirdo
In termini di eredità, poi, Moonwalker resiste come un classico di culto per due ragioni: la sua natura strana e antologica in puro stile anni ’80 e le performance di MJ che sono il punto di interesse chiave per coloro che lo amano: i fan. Chiariamoci, apprezzare la musica di un cantante è del tutto normale, ma apprezzare il lavoro di un cantante all’interno di un altro media ci impone la domanda se ci piace più la musica o l’artista. Dato che Moonwalker riguarda in realtà la musica di MJ con protagonista lo stesso cantante, è del tutto logico aspettarsi che il suo fandom ne sia attratto fatalmente essendo anche una celebrazione (e una promozione) di Bad.
Il film segna in qualche modo la fine dell’apice musicale di MJ, precede le successive controversie nei primi anni ’90 e il conseguente declino. Congela nel tempo il momento esatto in cui l’artista raggiunse l’apice ma contemporaneamente riflette anche le ombre oscure che lo avrebbero raggiunto dopo, intrappolando lo spettatore in una uncanny valley dalla quale è difficile uscire.
Il trailer di Moonwalker affermava che il film era stato “scritto nelle stelle”. In effetti, se fosse stato scritto nelle stelle, avrebbe senso presumere che fosse stato scritto dagli alieni.